La scuola del saper fare: Python

Python è un linguaggio di programmazione, uno dei tanti esistenti. I computer sono delle scatole vuote, dalla potenza straordinaria, ma senza i programmi non servono a nulla. Con Python è possibile scrivere dei programmi. Il software che ci dà informazioni sul traffico, non viene fuori dal nulla, ma dal lavoro di un programmatore che, attraverso un linguaggio di programmazione, spiega al computer quali compiti deve svolgere, quali azioni deve svolgere, per darci quelle informazioni.

Ci sono molti linguaggi di programmazione, più o meno complessi, che posso essere utilizzati per compiti specifici o su tematiche generali. Ci sono linguaggi che funzionano come dei puzzle (tipo App Inventor, Scratch) che consentono, in modo semplice, di sviluppare programmi incastrando tasselli di codice. Il loro funzionamento è semplice, intuitivo. Questi linguaggi di programmazione “visuali” si stanno diffondendo tanto nella scuola italiana, all’insegna del pensiero computazionale, del coding e dell’informatica vista come strumento per risolvere i problemi della vita.

Quest’approccio, secondo me, troppo visuale, snatura il concetto stesso di programmazione e di problem solving, e non fa capire ai ragazzi le potenzialità della programmazione fatta di regole e risposte ben precise. Un corso di programmazione puro può aiutare i ragazzi a capire come pensiamo, come organizziamo il nostro sapere, come impariamo cose nuove, come condividiamo quello che sappiamo.

Prima di quello visuale, ottimo dal punta di vista didattico e formativo, io proporrei un piccolo percorso su un linguaggio di programmazione puro.

Perché Python?

Perché è uno dei più semplici e potenti.

Python è quello che più sa dare soddisfazioni immediate a chi lo studia. È un linguaggio open source e possiamo scaricarlo gratuitamente da internet. Ci sono migliaia di libri e siti che parlano di Python.

In questa piccola App, nata per le scuole, proporrò un percorso di studio base per il linguaggio di programmazione Python. Non ci saranno nozioni difficili e tutto sarà spiegato con semplicità e ironia fino ad arrivare alla costruzione di un piccolo software che immagazzinerà alcune parole e le relative traduzioni in qualsiasi lingua. Un software minimale ma funzionante.

La scuola del saper fare!

Questo percorso potrebbe essere condiviso con gli insegnanti di lingue per la scelta di parole e frasi.

L’obiettivo non è la realizzazione del software di traduzione. Ma quello di insegnare ai ragazzi cosa significa programmare, stabilire regole, attendere delle risposte, verificare degli errori, fare delle scelte. Quello che di solito facciamo nella vita. La programmazione pura può aiutarti in tutto questo. Con quella visuale ti perdi qualche pezzo.

L’ideale sarebbe quello di fare un percorso puro e poi visuale.

Per questo percorso non ci vogliono macchine potenti, internet o altro. Solo buona volontà.

Realizzare un piccolo software è qualcosa di straordinario.