VR Discover Arta

Due monumenti emblematici di Arta, il Ponte Storico e la Chiesa di Panagia Parigoritissa, sono stati rappresentati in tre dimensioni e integrati nelle applicazioni esperienziali della realtà virtuale.

I due monumenti sono stati digitalizzati con il metodo della fotogrammetria, ricostruiti e integrati nello spazio virtuale 3D e attraverso opportuni scenari e proposte di regia abbiamo creato l'applicazione di realtà virtuale fruibile attraverso moderni dispositivi smart e occhiali speciali oltre che tramite internet e personal computer.

Nel primo livello dell'applicazione è consentita la libera navigazione - movimento dell'utente nello spazio virtuale che rappresenta il monumento nel suo stato attuale.

Nel secondo livello, applicando le tecniche di gioco abbiamo cercato di toccare con mano le leggende che circondano questi due monumenti.

Innanzitutto, basandoci sulla nota leggenda del Ponte di Arta che vuole che la moglie del capomaestro venga sacrificata sulle fondamenta del Ponte affinché possa atterrare, in modo relativamente semplice, diamo questa seconda lettura del monumento. Così quando l'utente lo desidera, può scegliere la presentazione mitologica del monumento dove l'atmosfera cambia dando qualcosa di più misterioso, in un paesaggio in bianco e nero, dove dovrà completare una piccola prova. Inizialmente, nel paesaggio notturno, si sente un sussurro di canto accompagnato da una luce discreta, come una lucciola, da qualche parte nelle fondamenta del Ponte. Quando l'utente si avvicina alla canzone, il suono diventa più forte mentre si allontana rispettivamente quando l'utente si allontana. Anche la luce si muove sotto le pietre in diverse parti del ponte. Continuando a cercare da dove proviene il suono, all'utente viene data l'opportunità di rimuovere alcune pietre. Alla fine, quando riesce a rivelarlo facendo sparire l'ultima pietra che lo appiattisce, ne esce una forte luce che vola via dal punto. All'improvviso spunta il giorno e l'utente torna al suo tour autonomo.

A Parigoritissa, la scrittura è emersa sulla base della leggenda per lo specifico Tempio Sacro. Utilizza un elemento situato all'esterno del tempio, due pietre che, come si dice, sembrano risaltare nel cortile. Il mito attorno al tempio è legato alla sua costruzione, così particolare dal punto di vista meccanico e racconta che il capomastro del tempio, durante la sua costruzione dovette abbandonare per un po' una sua opera lasciando in piedi il suo assistente. L'assistente, dopo aver visto lo stile e il metodo di lavoro del capomastro, ha osato apportare alcune correzioni che alla fine hanno funzionato con successo, ma senza il permesso del capomastro. Quindi, quando il capomastro tornò, vide il tempio finito e, in effetti, la sua costruzione meglio di quanto avesse pianificato. Pieno di rabbia e gelosia, chiamò il suo assistente nel punto più alto del tempio con il motivo di far notare un errore e da lì lo spinse nel vuoto. Durante la caduta, però, l'assistente trascinò nel vuoto lo stesso Mastro Costruttore e così si ritrovarono entrambi a terra, trovando la morte, uno accanto all'altro. Allora la Vergine Maria apparve alla madre dell'assistente e la confortò, mentre i corpi dei due uomini si trasformavano in pietra e mettevano radici nel cortile del tempio. Basandosi su questo mito, l'applicazione è la rappresentazione di una scultura digitale di due uomini in battaglia, esattamente dove si trovano queste due pietre. Affinché l'utente possa completare la prova, dovrà assemblare la scultura, raccogliendone le parti, da diverse parti del Tempio, con ogni fase accompagnata dalla relativa narrazione.

L'applicazione richiede l'uso di un visore per realtà virtuale e un controller per la migliore esperienza utente.