com.unico

com.unico è dedicata:

a chi è adulto, ma non solo…

a chi ha difficoltà comunicative e linguistiche, ma non solo…

a chi è affetto da GCA, ma non solo…

ai professionisti sanitari, soprattutto ai logopedisti, ed ai familiari di persone con difficoltà comunicative e linguistiche, ma non solo…

così…com.unico…anche io.

com.unico è un’app versione base pensata e progettata da un gruppo di logopedisti e di programmatori (visto il numero ancora limitato di app per adulti), specificatamente per persone con grave cerebrolesione acquisita (come i traumatizzati cranici o gli afasici…) in base alle loro difficoltà, rendendo possibile una comunicazione facilitata in ospedale, fin dal risveglio dal coma. I pazienti possono essere coinvolti precocemente nella comunicazione dagli operatori sanitari e dai familiari, avendo la possibilità di rispondere a domande chiuse (che richiedono come risposta il “Si/No/Non so/Altro”). Inoltre possono prendere l’iniziativa di esprimere i propri bisogni primari, toccando immagini associate a parole o frasi semplici scritte, con l’uscita in voce.

All’interno dell’app sono visualizzabili 21 schermate, con 4 icone e scritte con uscita in voce in ognuna, che comprendono 72 concetti o bisogni (in termini di desideri e disagi); le immagini sono di tre tipologie: nella prima parte smiles, essenziali ed efficaci, nella successiva sagome comprensibili per le azioni e gli oggetti di cui possono aver bisogno.

Alcune schermate presentano concetti generali, che poi sono sviluppati su più pagine, come ad esempio: “la richiesta di aiuto”, “i bisogni comunicativi”, “le emozioni” ed “i bisogni di fare”…

Nella sezione della “richiesta di aiuto”, lo smile “ho male” apre a sua volta la sagoma del corpo che permette di esprimere la localizzazione del dolore con una scala per quantificarlo.

Nella barra inferiore, in ogni schermata, ci sono i pulsanti “Si/No/Non so/Altro” per la comunicazione in entrata ed è prevista la possibilità di selezionarli per ingrandirli, e facilitare uno Scambio Comunicativo Minimo anche con persone gravissime dal punto di vista comunicativo e linguistico.

Alla versione base, sono stati aggiunti alcuni elementi per renderla più personale, come:

- il genere maschile e femminile, sia nelle scritte che nell’uscita in voce

- la velocità della voce in uscita (con una gradualità da molto veloce a molto lenta in base alle difficoltà comunicativo-linguistiche)

- la possibilità di aggiungere una barra verticale a destra o sinistra per compensare il neglect (difficoltà a spostare lo sguardo o fare attenzione a destra o sinistra),

- l’orientamento orizzontale o verticale del comunicatore, per chi ha problemi di movimenti oculari

- la personalizzazione della tastiera, con cui è possibile scrivere frasi e messaggi con uscita in voce

- la possibilità di mettere o togliere le animazioni, come ad esempio il passaggio da una schermata all’altra sfumato .

Questo primo lavoro rappresenta una base per successive implementazioni e maggiori personalizzazioni quali la possibilità di inserire una propria presentazione, un vocabolario individualizzato, lingue diverse, dati per il riorientamento personale e nello spazio – tempo…

Inoltre l’app e i tablet, per i pazienti gravi, possono essere ancora più accessibili con accessori aggiuntivi specifici come scudi, una tastiera esterna, una penna touch…

Infine è utile sottolineare che in questa app, oltre ai criteri di accessibilità (dimensione, contrasto, unione simboli con scritte e uscita in voce), ha uno spazio particolare l’aspetto estetico, perché anche chi è in difficoltà può trarre beneficio dal bello.